“Ti devo parlare! Non mi rispondi mai, dove sei? Quando posso chiamarti?”
“Mi stai dando la caccia da una settimana. Sono in hotel, mi sono appena svegliata. Dimmelo via sms. Ti sposi?”
“Ti posso chiamare?”
La serata romantica, lui inginocchiato con l’anello in mano, e la data fissata.
Lei che cammina su e giù per la stanza, scalza, una voce squillante ed emozionata nell’orecchio, e la voglia di schiacciare quel tasto rosso e tornare ai titoli del New York Times.
Non vuole sapere nulla, eppure “che bello, Sara, sono davvero contenta”.
Non è il fatto che una delle sue migliori amiche le abbia appena detto che sta per sposarsi. Quello le capita ormai da tempo. È il fatto che siano proprio quei due a sposarsi. Li ha fatti incontrare lei, quando era felice e innamorata. Anzi, li hanno fatti incontrare loro, quando erano felici e innamorati. La tipica cena “io porto un amico, tu porta un’amica” dell’inizio delle storie. Era andata straordinariamente bene: un grande amore, una fortissima passione, baci a profusione, e ora un anello.
Era andata straordinariamente bene, appunto. Per quei due, non per loro.
2 Commenti
Ma cioe’, tipo Harry ti presento Sally? 🙂
No, però solo 10 righe sono troppe poche…io muoio di curiosità!!!