Sarà da qui che ricomincerò. Complice la varicella che ci tiene chiuse in casa, da questi boccoli voglio ricominciare. Dai suoi occhi e dalla sua voce quando mi dice «Mamma, guarda, guarda questa sorpresina, guarda», e dal suo stupore limpido nel vedere una semplice molla che scatta.
Ho sperato in un’Italia consapevole e in un voto che andasse al di là del tifo da stadio e pensasse veramente al futuro e ai nostri bambini.
Non è andata così. E’ andata che non ha vinto nessuno e abbiamo perso tutti, specialmente i nostri figli.
I nostri figli, su cui si stanno accumulando anni e anni di politica incapace e vorace. E di elezioni affrontate con lo spirito dell’ultrà e non con la voglia di costruire insieme un posto migliore dove vivere.
I nostri figli che nascendo ci hanno chiesto solo di farli crescere felici, e non di buttargli addosso i costi delle nostre imperfezioni.
Ricomincerò dal suo sorriso e dalla sua domanda «Mamma, perché sei triste?», e dalla consapevolezza di avere l’obbligo di sorridere. E di darle un esempio di felicità. Perché i figli ti imitano: imitano la serenità, la speranza, l’ottimismo.
Ricomincerò dalla sensazione di essere in un’Italia stanca e affaticata e sbagliata, ma dalla voglia di essere sempre piena di forze. Per Guia, e anche per questo Paese.
Ricomincerò dai piccoli momenti con lei, da quei semafori rossi davanti ai quali a volte viene voglia di passare perché non ci sono macchine in giro, e da lei, che mi stringe la mano e mi dice «Mamma, è rosso. Perché tutti attraversano lo stesso?»
Ricomincerò dal fare politica nelle cose di ogni giorno, nel dire grazie e prego e scusa ma anche nel pretenderli. Nel leggere, informarmi, e togliermi di dosso la sciarpa dell’ultrà.
Ricomincerò dal liberarmi dagli schemi imposti dal passato, perché c’è lei, e lei è presente ma soprattutto futuro.
Ricomincerò dall’amare i piccoli pensieri, i piccoli attimi e le attenzioni delle persone che amo.
Perché dalle singole, minuscole ricerche della felicità nascono i grandi ideali e le grandi conquiste.
Ricomincerò dal suo sorriso. Perché il suo sorriso mi chiede solo di ricominciare.
22 Commenti
da qualche parte tutti dobbiamo riiniziare…..
ma la voglia di fare la valigia e disconoscere questo paese è fortissima…
Sì, è proprio così. La voglia di fuggire è tanta…
io sono al di là delle Alpi e comincio davvero a chiedermi se val la pena farle crescere in Italia, ma l’idea dell’esilio mi rattrista molto. Non so davvero cosa fare
E’ anche questo il punto. La parola “esilio”. Dovrebbe essere una scelta fatta diversamente. (Però nel dubbio io ti consiglierei di restare ancora un po’ là…)
Stamattina ho già litigato con tre persone, lascia perdere.
E non per i risultati delle elezioni, anche perchè ognuno a mio parere, in una democrazia, è libero di votare per chi crede (e libero di continuare a prendere le stesse cantonate da vent’anni).
Ma perchè questa cosa del “io parto, me ne vado”, “non voglio fare crescere i miei figli in questo paese” mi fa immensamente incazzare: non è così che si risolvono i problemi dell’ “incantevole posto”, non è scappando.
Votare con coscienza corrisponde, a mio parere, all’espletara il minimo sindacale: e da qui si parte, non si arriva, si parte, per costruire altro.
Oggi sono carica, meglio che smetto di scrivere.
G.
Grazia, confesso che l’idea mi è venuta. Ma d’impulso. E poi a me questo paese piace da impazzire, e gli Italiani pure: siamo oggettivamente un popolo meraviglioso, e non mi piace nemmeno pensare che siamo tutti marci. C’è però pure da dire che io Guia l’ho sempre immaginata europea più che italiana, quindi boh…Un abbraccio, cara.
“Ricomincerò dal suo sorriso. Perché il suo sorriso mi chiede solo di ricominciare”. Meravilgioso. Ricomincerò anche io da qui.
@towritedown hai ragione. Io sono anni che dico “non me ne vado, se ne andassero loro!” poi però il pensiero all’estero purtroppo ci scappa sempre…
Ricominciamo, Vale, proviamoci…
Mi viene da piangere. Perchè anche Tommaso mi ha chiesto “Mamma, perchè sei triste?” e io non ho proprio saputo rispondere. E anche io l’ho guardato a lungo, stamani, addormentato nel mio letto e ho pensato che era per lui, che doveva andare meglio, e che quando l’ho fatto nascere gliel’ho implicitamente promesso, un mondo migliore, altrimenti non avrebbe avuto molto senso. Ed è per lui che dovrei comunque essere serena e sorridere.
Solo che mi sento talmente sfiduciata e delusa e profondamente stanca, stamani. Ero ottimista, fino a due giorni fa, perchè comunque non riuscivo a pensare a un risultato talmente disastroso. E perchè non so come se ne possa uscire…
Grazie delle tue parole, comunque. Mi danno un po’ di spinta per incollarmelo alla faccia, questo benedetto sorriso che stamani proprio non vuole uscire se non accompagnato dalle lacrime.
Grazie a te delle parole, Francesca. Provo esattamente quello che provi tu. Però dài, proviamo a sorridere…:) Buon pomeriggio!
si sente tutta la tristezza in queste tue parole. E’ vero che i figli sono la nostra ancora di salvezza perché attraverso loro riusciamo a vedere il mondo per quello che è. Si, è proprio così, concentriamoci su ciò che ha valore, su di loro. Ed è tantissimo! un abbraccio Cristina
Un abbraccio a te, Cristina!
Ciao Vale
ho il dubbio di averti già risposto ma di averlo cancellato…
Mi ha colpito molto il “semaforo rosso”…io mi vorrei fermare(e ripartire) da lì: dall’iniziare a smettere di considerare come normali una serie di cose (magari piccole) sbagliate che “tanto lo fanno tutti” e insegnarlo ai nostri figli.
Perchè sono loro il nostro futuro e la speranza che sia davvero migliore risiede in loro!
Un abbraccio
Fra
Ciao Francesca! Davvero: sono loro il nostro futuro! Un abbraccio!
Però proprio oggi a sorridere non ci riesco:-(( da domani ci provo ma intanto una speranza per il futuro deve la vado a pescare?? È a mio figlio che sta crescendo così in fretta cosa gli racconto??
Eh, Francesca, oggi non so risponderti…purtroppo. Ma da domani proviamo ad essere un po’ più ottimiste!
Condivido in parte, ma provo a leggere il risultato in un altro modo: c’è voglia di cambiamento, c’è fermento, ci sono lotte…quindi qualcosa si muove e dove qualcosa si muove, ci sono idee e voglia di cambiamento..per ora creano caos ma spesso è dal caos che nasce qualcosa di grande: speriamo!
Ciao cara, io oggi non sono super ottimista, diciamo che ci provo. E’ vero, c’è voglia di cambiamento: speriamo solo che questo paese sia in grado di incanalare tutta questa energia nel modo giusto!
Oggi sono andata a prendere il mio cucciolo all’asilo e il suo sorriso appena mi ha visto mi ha riscaldata … a volte mi basta così poco per stare bene! Abbiamo passeggiato al parco, sotto i raggi del sole che prometto l’arrivo del caldo, dei vestiti leggeri, dei gelati a tarda sera e dopotutto ho sorriso a me stessa! E così ho trovato un senso a questa giornata di mille parole e discorsi, del dopo sbronza! Anche io voglio ricominciare dal suo sorriso!
😀 Hai ragione, la sensazione è proprio del dopo sbronza (triste)…Ciao Marta!
Eppure tutti dobbiamo ricominciare. Un colpo di spugna alla tristezza e si riparte. Dire che sono dispiaciuta è riduttivo, e forse, se ne avessi la possibilità penserei seriamente di andarmene. Ma forse è meglio così, non potendomene andare cerco di cambiare quello che ho, in fondo è vero che l’oceano è fatto di infinite piccole gocce.
ciao 🙂
Ciao Laura! Hai ragione, è questo che bisogna fare: bisogna lavorare su quelle piccole gocce! 🙂