Ciao, sono Cenerentola ma sono anche un po’ maga quindi vi faccio l’incantesimo |
Il primo era da zingarella.
La gonna marrone a pois bianchi, lunga fino ai piedi. La camicia bianca, un fazzoletto verde in testa e in mano un cestino con tanti mandarini.
Perché una zingara dovesse portare in giro della frutta ancora non l’ho capito.
Poi c’è stato l’indiano, il cowboy, e forse finalmente anche una fatina azzurra.
Le bugie si chiamavano bugie: nessuno a Torino osava entrare in un negozio e chiedere delle chiacchiere.
“Scusi, vorrei delle chiacchiere”
“Certo, si sieda, parliamo un po’”.
Un vestito di carnevale durava qualche anno: sicuramente a me arrivava già vintage, dato che avevo la fortuna di avere una sorella e una cugina più grandi che oltre a rovesciarmi in testa la coca cola quando avevo un anno e obbligarmi ad andare a verificare se il gattino spiaccicato sotto la macchina fosse proprio morto, mi passavano tutti gli abiti, compresi i travestimenti.
Sarà per questo effetto retrò, sarà perché in fondo sono sempre stata una falsa socievole, io ho sempre odiato il carnevale. A parte quando ero davvero piccola, dagli 8-9 anni in poi mi sono sempre chiesta “Perché?”.
Un perché che mi ha accompagnata nel tempo, attraversando la fase delle battaglie di stelle filanti spray all’uscita delle medie e delle feste a tema all’università: il compleanno “anni ’70”, il capodanno “disco dance”, persino il matrimonio “black and white”. Era più forte di me, o non andavo o mi presentavo vestita normale, con quel sorrisino tipo “scusate, proprio non ce l’ho fatta”.
E poi è arrivata Cenerentola, con il suo vestito azzurro (per rispettare la tradizione, ereditato dalla cugina) e la coroncina e lo scettro di H&M.
E mi sono ritrovata questa mattina alle 9 in una scuola che pullulava di piccoli alieni, tartarughe Ninja, pompieri, Batman, Spiderman, fatine e maghi. C’era persino Arlecchino.
E c’erano colori, musica, risate e l’euforia di una giornata diversa dalle altre.
E l’allegria semplice dei bambini, che non hanno bisogno di nulla se non di credere di essere super eroi o fate per un giorno.E mi sono detta “Perché no?”
E mi sono ritrovata questa mattina alle 9 in una scuola che pullulava di piccoli alieni, tartarughe Ninja, pompieri, Batman, Spiderman, fatine e maghi. C’era persino Arlecchino.
E c’erano colori, musica, risate e l’euforia di una giornata diversa dalle altre.
E l’allegria semplice dei bambini, che non hanno bisogno di nulla se non di credere di essere super eroi o fate per un giorno.E mi sono detta “Perché no?”
17 Commenti
un mio amico mi diceva di essere rimasto traumatizzato dal costume da piccolo sardo che la madre gli aveva fatto indossare controvoglia 😉
mio figlio non ama i travestimenti, almeno non fuori casa… non vedo motivi per “convincerlo” a farlo!
Sì ma infatti è proprio così: se vogliono travestirsi, bene, perché no. Se no è uguale! 🙂 ps. avevo un compagno alle elementari che veniva vestito sempre da piccolo sardo!!!
Perchè no, infatti? Io invece amo il Carnevale, ma non quello delle maschere, quello dei costumi, delle bandiere, dei pifferi, dei cavalli, dei profumi e…
non mi sono mai piaciuti i coriandoli, invece!!
Guarda, io preferisco comunque di gran lunga i coriandoli alle stelle filanti spray che mi impiastricciavano tutti i capelli!!! 🙂
Ecco svelato l’arcano: sono una falsa socievole anch’io! Un po’ per timidezza un po’ per snobismo, forse, anch’io non ho mai amato travestirmi.
Ma ho già capito come andrà, da quando c’è Penelope per casa: l’ennesimo revisionismo delle mie convinzioni (sì, pure sul Carnevale!).
Ah ecco, eri anche tu di quelle che si presentavano non travestite??? Probabilmente ci hanno prese tutti sempre per snob…
Però sarebbe davvero bello se bastasse travestirsi per sentirsi super eroe o fata, anche da adulti.
Tipo: “ho bisogno di forza” e mi infilo il vestito di superman e improvvisamente ho coraggio e una forza incredibile.
“Ho bisogno di magia” e il vestito da fata mi regala ali per farmi volare sopra le cose e vederle da un’altra prospettiva.
“ho bisogno di allontanarmi dal mondo” e il vestito da alieno diventa perfetto:-)
E così via….!
Sarebbe bellissimo!!!
A me invece è sempre piaciuto il carnevale. Sarà che per i timidi avere una “maschera” per nascondersi è una manna dal cielo. L’ultima volta che mi sono vestita credo fosse all’età di trent’anni (arrotondati per difetto), vestita da mamma orso con mia figlia vestita da orsetto. E sono andata a testa alta in giro per il paese dove vivo. L’avresti mai detto? 😉
In effetti no, non l’avrei mai detto!!! 🙂 Belle!!!
Aaaah!!! Inutile dire che anche io ho sempre odiato il carnevale! Ci ho scritto l’ultimo post…
Non avevo dubbi!!! Vado subito a leggere! 🙂
Vuoi dirmi che forse alla festa a cui mi sono erroneamente iscritta per domenica mi divertirò? Non avevo visto che c’era l’obbligo di maschera anche per i genitori e quando ho letto l’avviso nello zainetto di Noemi m’è venuto un mezzo infarto: ho comprato due mascherine da 60 centesimi che probabilmente io e mio marito terremo a mo’ di cerchietto e un misero abitino per la bimba (una mantella con la testa di orsetto) e… mah, dici che mi troverò anch’io a dirmi “Perchè no?”… lo spero! Sono più agitata di una bimba al suo primo giorno di scuola… e continuo a ripetermi che è solo per mia figlia, solo per mia figlia… solo per mia figlia… (che ha due anni e mezzo e probabilmente meno interesse di me in questa festa!)
Un abbraccio!
Claudia
Ma fanno vestire anche voi?????? Ecco, in quel caso farei proprio come fate voi: una mascherina piccola piccola da tenere praticamente sempre in tasca…
Un abbraccio a te! 🙂
Sì… aiuto! Qui si fanno le cose in grande, non sia mai che il Carnevale sia una festicciola in asilo per i bimbi e non per l’orgoglio dei grandi… 😉
anche io odio il carnevale e ancora non sono arrivata alla fase del “perchè no?”… spero nella redenzione domani alla festa in ludoteca… 🙂
ma sì, vedrai che tenerezza, tutti mascherati…Buona festa!